Pensavo l’altro giorno, sulla scorta di non so più quale parola ascoltata, che le emozioni sono il modo in cui riceviamo le cose, la risonanza interiore che creano ed esse, cose, esistono solo in questo contatto che generano. Sciocco, oltre che impossibile, nasconderle tirando la tenda della mente. Ogni cosa con cui entriamo in contatto, ogni cosa che ci arriva – oggetti, situazioni, eventi, parole – prima di diventare qualcosa d’altro, tocca, smuove, muove. È questo livello che occorre raggiungere – avvertire, riconoscere, gustare (assimilare sentendone il sapore) – per poter far nascere qualcosa di nuovo.
Categorie
-
I post più recenti
- Quanto mondo lasciato fuori
- Riconoscimento
- Auspicio
- Caffè nero
- Emozioni
- Moto immobile
- Funamboli
- Avvinta
- Sorpresa
- Malattia
- Macchine
- Preghiera
- Dichiarazione d’amore
- Giornatanera
- L’ospite bambino
- Transiti
- Impotenza
- Desiderio impossibile
- Letteratura?
- Le sirene
- Ingombro
- L’opera invisibile
- Bene e male
- Giornate così
- Gratitudine II
- La misura del tempo
- Insegnare
- L’amore salvo
- Principi di agricoltura
- Il tempo
Archivio
Blog
Poesia, info e curiosità
Pensiero del giorno
"Esiste, accanto alla propensione a idolatrare le immagini - che Baudelaire chiamava "la mia unica, primitiva passione" -, una contropropensione a farle a pezzi? Che le immagini, in realtà, pretendano la propria distruzione?". B. Chatwin, Utz (1988). Adelphi, 1989.Il libro sul comodino
Komako Sakaï, Nell'erba, Babalibri 2011.-
Unisciti a 8 altri iscritti
Lascia un commento